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Mostra
SPLASH!
Un tuffo nell’Eros
Mostra Collettiva Nazionale a cura di Giorgio Di Genova
sabato 4 maggio 2019 - domenica 5 maggio 2019
Scuderie di Palazzo Chigi Albani
via Papacqua, snc
01038 Soriano nel Cimino
L’Eros è una delle pulsioni più naturali e costanti degli esseri viventi. La natura ha dotato tutti gli esseri viventi di esso per assicurare la continuità delle specie e la procreazione in generale. Esso è dominante in tutti i regni della vita: dal regno vegetale a quello animale, sia servendosi degli organi preposti allo scopo e direttamente utilizzati che per mezzo di portatori, come sono api, vespe, calabroni ed altri insetti che con il polline captato dai fiori fecondano i pistilli.
Per quanto attiene all’umanità l’Eros è talmente forte sin dalla nascita, tanto che, come ha spiegato Freud, il neonato è dalla sfera orale che inizia le sue soddisfazioni nel suggere il seno materno, anch’esso dotato di sensibilità appunto per essere disposto all’allattamento. In seguito la libido si sposta nella sfera genitale, che allorché non si soddisfa, genera fantasie erotiche. Tutte le civiltà hanno riconosciuto la potenza dell’Eros, al punto che in India molti templi sono addirittura “decorati” da coppie che copulano ed in Grecia si è addirittura inserito nell’Olimpo il dio Eros, figlio ovviamente di Afrodite (o Venere) dea dell’amore.
L’Antico Testamento, poi, fa cominciare tutto dall’invincibile impulso erotico, simbolizzato dal serpente che convince Eva a offrire il frutto proibito ad Adamo, cioè a compiere il peccato cosiddetto originario, che non è l’accoppiamento sessuale, naturale per procreare, bensì la scoperta del piacere erotico fine a se stesso. In altre parole non è la scoperta del sesso, come non è il biblico pomo (la Bibbia non indica quale sia il frutto proibito), bensì è proprio la scoperta del piacere erotico non finalizzato alla procreazione.
Se Eros è un dio così potente e prepotente, potevano gli artisti restarne immuni? Nient’affatto, come dimostrano tante opere erotiche realizzate dagli artisti più famosi, e restate clandestine per le repressioni attivate da parte della religione, soprattutto cattolica, che giunge ad esaltare la verginità nelle donne e richiedere una condotta antinatura come la castità ai preti ed alle monache. La presente mostra intende indagare i colloqui che gli artisti contemporanei continuano ad avere con Eros, soprattutto in esplicitazioni che esulano dal pornografico, che è riprovevole, seppur Apollinaire ebbe ad affermare che “dans les amours sublimes rien est vice”, in quanto è privo di amore e pertanto indulge al vizio.

Curatore e organizzatore della mostra:
Giorgio DI GENOVA