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Antonio Fiore


22 maggio 2014
Durata 01:41


In una società ammalata di niente, costipata da tafferugli di gossip, estenuata da messaggi pubblicitari, compaiono qua e là esigenze di umanità. Succede che negli scaloni di una università si avverta la nostalgia di un mondo umano, con ritmi e pensieri che tengano conto della nostra appartenenza ad una cultura che dell'essenza dell'umanità è maestra. E che poeti e studiosi s'incontrino all'improvviso in un uguale canto. E che quel canto diventi una movenza che cerca spazio in un'Europa dell'anima che deve ancora nascere. Alla Sapienza, nella calda e gravida Facoltà di Lettere, è nato il sentore di nuovo umanesimo. Questo percorso culturale, cominciato dall'antropologo e poeta Gilberto Mazzoleni, ha avuto dopo la sua morte un grande riscontro a livello europeo, tanto da trovare nella Sala delle Bandiere dell'Ufficio del Parlamento europeo in Roma la sua collocazione naturale. Un parlare fitto, denso, un confronto serrato per guardare all'Europa del futuro.