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LA Responsabilità processuale aggravata


Cesare Trapuzzano

martedì 29 aprile 2014, ore 15:00 - 17:00  |  Aula della Corte d’assise
Tribunale di Viterbo

Durata 06:12


L’art. 96 c.p.c. regola la facoltà del giudice di disporre la condanna del soccombente al pagamento di una somma di denaro equitativamente determinata, a titolo di responsabilità processuale aggravata, quale presidio legale avverso le pratiche scorrette realizzate dalle parti nel processo. Il testo traccia la debita linea di demarcazione fra le fattispecie descritte dalla norma, tra cui si iscrive quella introdotta dalla legge n. 69/2009, che consente la condanna anche d’ufficio. Si approfondisce, di seguito, l’aspetto della collocazione sistematica di tale nuova fattispecie entro l’unitaria matrice ristoratoria ovvero della sua originale riconduzione ad una finalità propriamente sanzionatoria. Quindi, sono affrontati i temi della natura endoprocessuale della relativa istanza ovvero della conseguente decisione, degli elementi costitutivi dell’illecito processuale, del legame tra affermazione della responsabilità ed onere probatorio della parte beneficiaria, della compatibilità con il principio della domanda. L’attenzione è poi riposta sulla forma dei provvedimenti che possono contenere la misura, sui criteri utilizzabili per la liquidazione equitativa, sui tratti comuni e distintivi con istituti affini (spese di lite, misure di esecuzione indiretta, pene pecuniarie). Infine, la seconda parte analizza la casistica giurisprudenziale.