Nato con il nome di Luciano Nanni ha insegnato per anni Estetica e Semiotica dell'arte all'Università di Bologna.Attivo fin dagli anni ’60, sia in campo poetico che in campo visivo, dal 1982 in poi ha firmato tutte le sue opere non con il nome di Nanni Menetti.
I materiali delle sue opere sono quelli connessi alla pratica della scrittura: carte assorbenti, carta carbone, veline ecc.. Materiali di per sé, oggi, già rari e preziosi, ma nel caso impreziositi ancora di più dalle tracce lasciate su di essi dal tempo e dalla mano dell’artista scrittore. Scrittura che ultimamente si è fatta largamente olistica, arrivando a coinvolgere, da un lato, le forze degli strumenti (macchina fotografica) e, dall'altro, quelle della natura, il gelo in particolare nella serie delle “crio-grafie”. Lavoro importantissimo, questo delle crio-grafie, che ne fanno un unicum nella nostra storia dell'arte. Si tratta di una forma tutta nuova di declinare il duchampiano ready made, tesa, nel caso, a riportare alla nostra attenzione la natura e il bisogno, per noi, di salvaguardarne tutta la sua salvifica e creatività.