
Andrea Fassò insegna Filologia romanza all’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Formatosi prima come linguista, ha pubblicato un’analisi fonematica della parlata francoprovenzale di Cogne (1974). In seguito, attraverso studi linguistico–filologici sui più antichi testi romanzi (
Indovinello Veronese,
Parodia della Lex Salica,
Giuramenti di Strasburgo, poemetti agiografici, prime
chansons de geste), ha allargato la sua indagine prima alla preistoria delle forme metriche dell’epica, poi all’origine e allo sviluppo della mentalità e dell’etica cavalleresca. Dopo l’edizione dei
Cantari d’Aspramonte fiorentini (1981), sono da ricordare un’indagine (insieme con Corrado Bologna) sulla lirica dei primi trovatori,
Da Poitiers a Blaia: prima giornata del pellegrinaggio d’amore (1991), un’edizione con traduzione della
Canzone di Guglielmo (1995, 2007 — III edizione), le raccolte di saggi
Il sogno del cavaliere. Chrétien de Troyes e la regalità (2003) e
Gioie cavalleresche. Barbarie e civiltà fra epica e lirica medievale (2005). Al centro delle sue ricerche attuali sono l’epica romanza e la poesia cortese, nelle quali cerca fra l’altro di riscoprire l’eredità germanica e celtica, risalendo ove necessario, su base comparatistica, a origini indoeuropee (e, più in generale, euroasiatiche). Con i suoi ultimi lavori cerca di spiegare l’originalità delle creazioni poetiche francesi e provenzali sulla base del difficile incontro fra civiltà radicalmente diverse (“barbariche”
versus “mediterranee”).