Martin Machovec è uno dei più importanti editori e storici della letteratura di underground e di samizdat ceca. Attivo nel dissenso e nel movimento underground negli anni ‘80, è figlio del filosofo e primo firmatario di Carta 77 Milan Machovec, lavora oggi come professore universitario, editore, redattore e traduttore. Debutta negli anni ‘80 come editore, critico letterario e traduttore sui periodici del cosiddetto “underground” ceco: «Vokno», «Revolver Revue» e «Pražská Imaginace». Negli anni ‘90 lavora come editore per il giornale «Lidové noviny», riproposto dal dissenso all’inizio degli anni ottanta. Ha collaborato con la biblioteca “Libri proibiti”, che cataloga e pubblica libri di scrittori esiliati e dissidenti che non potevano pubblicare durante il regime comunista. Ha inoltre curato la pubblicazione di diverse decine di libri appartenenti alla letteratura “underground” della Repubblica Ceca: tra le tante, compaiono opere di autori come Ivan “Il Maniaco” Jirous, Egon Bondy e František Pánek. Per quanto riguarda la letteratura samizdat, cura una serie di pubblicazioni e studi presentandoli successivamente sia in Repubblica Ceca che all'estero. Dal 2009 è il membro del consiglio del Centro di documentazione cecoslovacco, che si occupa di ricerca sulla resistenza anti–comunista. È anche un collaboratore dell'’Istituto per lo studio dei regimi totalitari a Praga.