Paolo Monaco si è laureato presso l’Università degli Studi di Ferrara e ha svolto il dottorato di ricerca in Scienze della terra presso l’Università degli Studi di Perugia. Dopo una convenzione con Montedison–SELM, è diventato ricercatore a tempo indeterminato (RI) nel 1989 e ricercatore confermato nel 1991, presso il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università degli Studi di Perugia, con abilitazione nazionale a professore associato conseguita nel 2012 (lista nazionale abilitati) e con abilitazione 2016 in corso a professore ordinario (settore disciplinare GEO–02). Ha insegnato a Perugia per circa 30 anni quale titolare dei corsi di Geologia per Scienze naturali, Geologia stratigrafica 1–2, Integrated Stratigraphy (con il Gruppo ENI) e Ichnologia. Coordinatore del laboratorio di biosedimentazione dell’Università degli Studi di Perugia per lo studio tafonomico–ichnologico dei paleosubstrati marini affetti da alta velocità di sedimentazione. Ha afferito a diversi gruppi nazionali e internazionali, tra cui il gruppo di studio ichnologico delle successioni mesozoico terziarie dell’Iran, il gruppo internazionale sui crostacei decapodi mesozoici e terziari, il gruppo per lo studio del limite stratigrafico Ecocene/Oligocene (con definizione dello stratotipo mondiale). Si è occupato dello studio ichnologico dei depositi di flysch del Terziario Appenninico, del Giurassico–Cretacico della Tetide e del Pleistocene italo–spagnolo. Ha istituito 3 nuovi ichnogeneri tra cui il primo ritrovamento fossile al mondo di Ambra Grigia. È membro di svariate commissioni, tra cui Erasmus, SHARPER, dottorato di ricerca. Ha al suo attivo circa 130 pubblicazioni scientifiche.